sabato 12 marzo 2011

Notizie - Roma capitale del panico. Uno su quattro ha attacchi.

Posto una notizia molto interessante tratta da Repubblica.it.

Questa notizia vorrebbe essere uno spunto di riflessione per il valore dell'ausilio psicologico nella vita quotidiana e per il livello di benessere esperito oggi da un gran numero di persone.


I sintomi: palpitazioni, sudorazione, tremori, sensazione di soffocamento, nausea, paura di impazzire o di morire. Secondo uno studio Swg in collaborazione con l'Istituto di neuroscienze globale, il problema riguarda il 44% degli abitanti dell'Urbe, una cifra superiore alla media nazionale. Tra le cause: stress, scarsa attività fisica, pigrizia, predisposizione genetica


Circa un romano su quattro tra i 18 e i 60 anni soffre di attacchi di panico. Le più colpite risultano le donne, laureate e di età compresa tra i 25 e i 54 anni. 


Secondo un sondaggio effettuato dalla Swg di Trieste in collaborazione con l'Istituto di neuroscienze globale (Isneg), sono oltre 350mila (il 23%) gli abitanti della capitale che soffrono di questo disturbo "a livello cronico", spiega il direttore dell'Isneg Rosario Sorrentino, "mentre altri 300mila, il 21%, soffrono di attacchi sporadici. Una percentuale elevatissima se si considera la diffusione della patologia anche in fase adoloscenziale e tra gli over 65". 



L'indagine è stata presentata stamani in Campidoglio dal presidente della commissione Sicurezza del Comune, Fabrizio Santori, e dallo stesso professor Sorrentino che ha parlato di "Roma città del panico, perché nella capitale l'incidenza degli attacchi, soprattutto occasionali, è superiore alla media nazionale. Tra le cause ci sono stress, scarsa attività fisica, pigrizia, predisposizione genetica".



Palpitazioni, sudorazione, tremori, sensazione di soffocamento, nausea, paura di impazzire, o di morire, sono alcuni dei sintomi tipici dell'attacco di panico, "i cui effetti", aggiunge Rosario Sorrentino, "possono essere amplificati dall'interazione con l'ambiente urbano". L'aspetto più importante è "evitare la cronicizzazione: affidarsi a veri esperti ed evitare il fai da te, adottare una cura medico-farmacologica sin dal primo presentarsi del disturbo, evitare invece lunghe terapie psicanalitiche che favoriscono la cronicizzazione stessa". Il presidente Santori ha parlato di "dati allarmanti, in particolare riguardo alle donne che sono le più colpite da questo distubo".

(03 marzo 2011)
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