martedì 12 aprile 2011

La ricerca del brivido al volante!


La psicologia del traffico è quel particolare settore della psicologia applicata che focalizza la sua attenzione sui partecipanti del sistema traffico, attraversando innumerevoli ambiti di studio da quello della percezione sino a quello della personalità.

Ma chi è “lo psicologo del traffico” e cosa fa???

Sicuramente nel panorama italiano è una figura emergente, la quale, purtroppo, ancora non ho ottenuto un giusto riscontro.

L’indagine Istat ha rilevato in Italia, per l’anno 2008 ben 218.963 incidenti di cui 4364 mortali. Sono dati allarmanti che portano ad una riflessione. Cosa determina ed influenza la sicurezza alla guida?

Il tema di “sicurezza alla guida” nel panorama italiano non è ancora sufficientemente affrontato in un’ottica psicologica, ma il più delle volte in chiave normativa e quindi con un ottica punitiva. Diviene necessario approcciarsi a tale tematica in un ottica più prettamente psicologica al fine di comprendere quali siano i fattori che influenzino il comportamento del guidatore e cosa lo spinga a mettere in atto condotte pericolose.

Sarebbe utile approfondire come fattori, quali: la stanchezza, l’uso di alcool e/o sostanza psicotrope, ma anche caratteristiche di personalità ed influenze, competenze e fattori sociali, possano interferire con la guida sicura.
Cosa porta il guidatore a perdere il controllo fisicamente, cognitivamente ed emotivamente?

La psicologia del traffico, rispondendo primariamente a tale quesito, si pone come finalità quella di occuparsi della sicurezza stradale contrastando il fenomeno delle morti sulla strada e cercando di prevenire gli incidenti attraverso una “educazione stradale” che non sia solo ed unicamente didattica ed a carattere punitivo, ma al contrario cercando di sensibilizzare sul valore delle sicurezza e su come in esso possano intervenire numerosi variabili, prima tra tutte il cosi detto “Sensation Seeking”.

Il Sensation Seeking è ricondubile alla ricerca del rischio. Assumere il rischio, ovvero l’azione del Risk taking, significa indirizzarsi verso situazioni dall’esito incerto. Nel contesto particolare della guida e della psicologia viaria il concetto di Assumere il Rischio di collega strettamente alla “scelta di intraprendere volontariamente comportamenti potenzialmente dannosi e pericolosi”.

Il Sensation Seeking fu individuato da Zuckerman come un tratto di personalità definito dalla ricerca di sensazioni ed esperienze intense e dalla tendenza ad assumersi rischi per il puro piacere di queste esperienze. Esso conta al suo interno di quattro dimensioni specifiche: ricerca del brivido e dell’avventura, ricerca dell’esperienza, disinibizione e suscettibilità alla noia.

Numerose ricerche in ambito psicosociale hanno ben documentato come sia possibile riscontrare una relazione tra un alto tratto di Sensation Seeking e la guida pericolosa, l’alta impulsività e l’uso di droghe ed alcool prima di mettersi al volante.

Emerge quindi come alcuni fattori di personalità sembrino essere predittivi di future condotte a rischio quando si è alla guida. Ciò che porta il soggetto a violare le norme del codice della strada, all’alta velocità o all’assunzione di bevande alcoliche prima di mettersi alla guida è riconducibile ad un insieme di elementi quali: forte impulsività, aggressività, instabilità emotiva, ricerca di sensazioni forti ed inadeguata percezione del rischio.


Ed è proprio in tale ottica che diviene necessario attuare una prevenzione psicologica al fine di promuovere una guida sicura.

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