La psicologia del
traffico è quel particolare settore della psicologia applicata che focalizza la
sua attenzione sui partecipanti del sistema traffico, attraversando innumerevoli
ambiti di studio da quello della percezione sino a quello della personalità.
Ma chi è “lo psicologo del
traffico” e cosa fa???
Sicuramente nel panorama italiano
è una figura emergente, la quale, purtroppo, ancora non ho ottenuto un giusto
riscontro.
L’indagine Istat ha rilevato in
Italia, per l’anno 2008 ben 218.963 incidenti di cui 4364 mortali. Sono dati
allarmanti che portano ad una riflessione. Cosa determina ed influenza la
sicurezza alla guida?
Il tema di “sicurezza alla guida”
nel panorama italiano non è ancora sufficientemente affrontato in un’ottica
psicologica, ma il più delle volte in chiave normativa e quindi con un ottica
punitiva. Diviene necessario approcciarsi a tale tematica in un ottica più
prettamente psicologica al fine di comprendere quali siano i fattori che
influenzino il comportamento del guidatore e cosa lo spinga a mettere in atto
condotte pericolose.
Sarebbe utile approfondire come
fattori, quali: la stanchezza, l’uso di alcool e/o sostanza psicotrope, ma
anche caratteristiche di personalità ed influenze, competenze e fattori
sociali, possano interferire con la guida sicura.
Cosa porta il guidatore a
perdere il controllo fisicamente, cognitivamente ed emotivamente?
La psicologia del traffico,
rispondendo primariamente a tale quesito, si pone come finalità quella di
occuparsi della sicurezza stradale contrastando il fenomeno delle morti sulla
strada e cercando di prevenire gli incidenti attraverso una “educazione
stradale” che non sia solo ed unicamente didattica ed a carattere punitivo, ma
al contrario cercando di sensibilizzare sul valore delle sicurezza e su come in
esso possano intervenire numerosi variabili, prima tra tutte il cosi detto
“Sensation Seeking”.
Il Sensation Seeking è
ricondubile alla ricerca del rischio. Assumere il rischio, ovvero l’azione del
Risk taking, significa indirizzarsi verso situazioni dall’esito incerto. Nel
contesto particolare della guida e della psicologia viaria il concetto di
Assumere il Rischio di collega strettamente alla “scelta di intraprendere
volontariamente comportamenti potenzialmente dannosi e pericolosi”.
Il Sensation Seeking fu
individuato da Zuckerman come un tratto di personalità definito dalla ricerca
di sensazioni ed esperienze intense e dalla tendenza ad assumersi rischi per il
puro piacere di queste esperienze. Esso conta al suo interno di quattro
dimensioni specifiche: ricerca del brivido e dell’avventura, ricerca
dell’esperienza, disinibizione e suscettibilità alla noia.
Numerose ricerche in ambito
psicosociale hanno ben documentato come sia possibile riscontrare una relazione
tra un alto tratto di Sensation Seeking e la guida pericolosa, l’alta
impulsività e l’uso di droghe ed alcool prima di mettersi al volante.
Emerge quindi come alcuni fattori
di personalità sembrino essere predittivi di future condotte a rischio quando
si è alla guida. Ciò che porta il soggetto a violare le norme del codice della
strada, all’alta velocità o all’assunzione di bevande alcoliche prima di
mettersi alla guida è riconducibile ad un insieme di elementi quali: forte
impulsività, aggressività, instabilità emotiva, ricerca di sensazioni forti ed
inadeguata percezione del rischio.
Ed è
proprio in tale ottica che diviene necessario attuare una prevenzione
psicologica al fine di promuovere una guida sicura.
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