Di seguito posto un caso clinico tratto dalla letteratura, dal “DSM-IV-TR CASI CLINICI.
Applicazioni cliniche del manuale diagnostico e statistico dei disturbi
mentali” (Masson, 2006).
“Quando Peggy fu valutata per la
prima volta per l’ammissione ad un programma per i disturbi dell’alimentazione
in regime di ricovero aveva 20 anni, era
alta un metro e 60 e pesava solo 30 chili. Aveva cominciato a perdere peso
4 anni prima, inizialmente facendo una dieta per perdere 3 chili indesiderati. Incoraggiata
dai complimenti che riceveva sul suo nuovo aspetto corporeo, continuò la dieta
e perse ancora peso.
Nei due anni successivi continuò a perdere peso, aumentò l’attività
fisica finchè il peso raggiunse un minimo di 28 chili e divenne amenorroica.
Venne ricoverata in un reparto medico, trattata per un’ulcera peptica e
dimessa, per essere nuovamente ricoverata tre mesi più tardi nel reparto
psichiatrico di un ospedale generale. Durante le otto settimane di ricovero
passò da 37 a 45 chili. Continuò a stare bene finchè non partì per frequentare
l’università e, sotto la pressione di maggiori richieste accademiche e sociali,
si rimise a dieta finchè non raggiunse un peso di soli 30 chili. Le sue abitudini alimentari erano ritualizzate:
tagliava il cibo in pezzetti piccolissimi, li rigirava nel piatto e mangiava
molto lentamente. Si tratteneva dal
mangiare cibi ad elevato contenuto di grassi e carboidrati. Era preoccupata dei
cambiamenti del suo corpo e divenne sempre più ansiosa mano a mano che la
sua figura si sviluppava. Fu costretta a lasciare la scuola e ad accettare una
nuova ospedalizzazione.
Peggy era motivata ad
accondiscendere al trattamento, ma i suoi progressi erano influenzati dal timore di aumentare di peso e diventare
obesa. Ci si attendeva che guadagnasse un minimo di un chilo a settimana ed
era obbligata a rimanere a letto a riposo se non riusciva a raggiungere un peso
sufficiente. Mediante la psicoterapia Peggy fu guidata gradualmente a discutere
dei propri sentimenti e anche a guardarsi allo specchio”.
Il caso di Peggy, tratto dalla letteratura, mostra tutte le caratteristiche
salienti dell’Anoressia Nervosa:
- Rifiuto di mantenere un peso corporeo corrispondente o al di sopra del peso minimo normale per l’età e per l’altezza
- Paura intensa di ingrassare, anche se oggettivamente sottopeso
- Distorsioni nella percezione della propria immagine corporea
- Amenorrea
L’Anoressia Nervosa è un disturbo
grave e pericoloso per la vita; tuttavia, tramite una precoce diagnosi ed un
trattamento adeguato e competente si possono ottenere degli ottimi risultati.
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