venerdì 23 novembre 2012

Deriso su un social network, si toglie la vita un ragazzo di 15 anni...

Questa sera nella mia città si svolgerà una fiaccolata in ricordo del ragazzo che si è tolto la vita, a soli 15 anni, a Roma.

Cito l'articolo del La Stampa di ieri "Una maglietta rosa, vestiti eccentrici, smalto alle unghie. Ed atteggiamenti particolari, quel tanto da spingere i suoi compagni ad additarlo come gay. Fino a deriderlo su Facebook. Un peso troppo grande per uno studente romano di soli 15 anni che martedì sera, dopo essere tornato a casa dal suo liceo dove era in corso un’occupazione, si è tolto la vita, impiccandosi…[…] Tutto nasce, infatti, dalla presa in giro di alcuni compagni sfociata su facebook in quel che sembrerebbe un atto di stalking, di cyber bullismo."

Questa di oggi vuole essere solo una riflessione.

Nell'articolo si parla di cyber bullismo, ovvero di atti di bullismo, di molestia effettuati tramite il web, i messaggi SMS, i social network,...

Una ricerca commissionata da Microsoft in vari paesi ha rilevato che in Italia il 28% dei ragazzi tra gli 8 ed i 17 anni è stata vittima di atti di bullismo online. Visti i dati della ricerca mi chiedo se e come una campagna di educazione e prevenzione, soprattutto nelle scuole, potrebbe essere utile a contrastare tale fenomeno ed in special modo a non far sentire i ragazzi soli, ma al contrario a portarli al confronto con gli altri e con la propria famiglia.

Proprio nelle scuole, inoltre, sarebbe utile effettuare dei percorsi di educazione all'affettività, all'emotività ed alla sessualità, di modo da poter prevenire e contrastare l'insorgenza di pregiudizi e dell'omofobia. Sarebbe utile attivare percorsi volti allo sviluppo dell'autoefficacia emotiva, dell'autostima, della condivisione della propria storia personale. Sarebbe forse utile guidare i ragazzi, i giovani nella scoperta della propria sessualità in maniera libera e consapevole.

Sebbene l'educazione alla sessualità sia entrata a far parte, dal 2003, dei programmi didattici l'episodio accaduto a Roma mi fa pensare ad una carenza, ad un bisogno sommerso.

Quali obiettivo per il futuro?

L'obiettivo auspicabile sarebbe quello di rendere i ragazzi consapevoli delle relazioni interpersonali, sociali e sessuali: prediligere, quindi, la dimensione interpersonale del rapporto, lo sviluppo delle capacità sociali basate sempre e comunque su un antecedente buon rapporto con se stessi e con gli altri.

La mia, vuol essere solo una riflessione...

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